Finalità e modalità
Il fine principale della valutazione è di fornire agli studenti uno strumento utile a misurare le proprie prestazioni durante le varie fasi del processo di apprendimento, acquistando consapevolezza sia delle difficoltà incontrate, sia dei progressi compiuti. Per questo essa deve rispondere a requisiti precisi di chiarezza e trasparenza. Nella pratica l’ insegnante si impegna a:
- comunicare per ogni tipo di prova che cosa intende verificare (conoscenze, abilità, ecc.) e in base a quali parametri;
- motivare puntualmente il voto in relazione ai parametri suddetti.
All’ inizio di ogni anno scolastico il Consiglio di classe concorda al proprio interno criteri di valutazione comuni, che vengono comunicati a genitori e studenti e trovano espressione nella programmazione didattico-educativa di ogni classe. Allo scopo di rendere il più possibile uniformi i criteri di valutazione all’ interno dell’ istituto, gli insegnanti di alcune discipline organizzano periodicamente delle prove scritte comuni a più classi della stessa fascia.
Comunicazione alle famiglie
I voti delle singole verifiche vengono comunicati di volta in volta direttamente agli studenti e alle famiglie attraverso il registro elettronico.
Nel mese di novembre, a metà del primo periodo didattico (settembre – dicembre), e nel mese di marzo, a metà del secondo periodo didattico, la scuola segnala alle famiglie attraverso registro elettronico eventuali difficoltà emerse dalle verifiche.
Nel mese di gennaio gli studenti ricevono le pagelle con i voti relativi al primo periodo didattico e con la segnalazione delle attività di recupero di eventuali insufficienze che gli studenti interessati dovranno obbligatoriamente frequentare nei mesi successivi, a meno che le famiglie assumano direttamente la responsabilità del recupero dandone comunicazione alla scuola (OM 92/2007).
Riguardo alle comunicazioni sull’esito finale dell’anno scolastico secondo quanto previsto dall’OM 92/2007, si veda il successivo paragrafo.
Criteri di valutazione finale
La promozione alla classe successiva è assicurata dal possesso della sufficienza in tutte le discipline. La sufficienza corrisponde al raggiungimento degli obiettivi minimi, disciplinari, cognitivi e di comportamento, stabiliti dal Consiglio di classe nella programmazione didattica.
Per gli studenti che in sede di scrutinio finale, presentino in una o più discipline valutazioni insufficienti, per quanto stabilito dalla O.M. n.92/2007, “il consiglio di classe, sulla base di criteri preventivamente stabiliti, procede ad un valutazione della possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico, mediante lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi interventi di recupero”.
Tale valutazione sarà espressa tenendo conto:
- delle capacità di base dello studente
- della sua motivazione allo studio
- della quantità e qualità dell’impegno supplementare che gli è richiesto per il recupero.
Ai fini di tale valutazione sono considerati indicatori positivi di affidabilità dello studente:
- l’attenzione e la partecipazione attiva durante le lezioni;
- la disponibilità a svolgere con sufficiente cura e sistematicità il lavoro scolastico e lo studio domestico;
- la consapevolezza degli obiettivi non raggiunti e del lavoro supplementare necessario a raggiungerli;
- l’impegno dimostrato nelle attività di sostegno e recupero svolte nel corso dell’anno scolastico;
- la tendenza al miglioramento relativo dei risultati, osservabile in base all’andamento delle valutazioni periodiche, anche se in valori assoluti non sia ancora stata raggiunta la sufficienza.
Sulla base dei suddetti criteri, secondo quanto dettato dall’OM 92/2007:
Il consiglio di classe rinvia la formulazione del giudizio finale e provvede, sulla base degli specifici bisogni formativi, a predisporre le attività di recupero. Si procede invece al giudizio finale nei confronti degli studenti per i quali il consiglio di classe abbia espresso una valutazione positiva, anche a seguito degli interventi di recupero seguiti, nonché nei confronti degli studenti che presentino insufficienze tali da comportare un immediato giudizio di non promozione.
In caso di sospensione del giudizio finale, la scuola, subito dopo le operazioni di scrutinio, comunica alle famiglie, per iscritto, le decisioni assunte dal consiglio di classe, indicando le specifiche carenze rilevate per ciascuno studente dai docenti delle singole discipline e i voti proposti in sede di scrutinio nella disciplina o nelle discipline nelle quali lo studente non abbia raggiunto la sufficienza. Contestualmente vengono comunicati gli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi, le modalità e i tempi delle relative verifiche che la scuola è tenuta a portare a termine entro la fine dell’anno scolastico.
Qualora i genitori o coloro che ne esercitano la relativa potestà non ritengano di avvalersi delle iniziative di recupero organizzate dalla scuola, debbono comunicarlo alla scuola stessa, fermo restando l’obbligo per lo studente di sottoporsi alle verifiche nelle date programmate dalla scuola.
Le operazioni di verifica sono organizzate dal consiglio di classe secondo il calendario stabilito dal collegio dei docenti e condotte dai docenti delle discipline interessate, con l’assistenza di altri docenti del medesimo consiglio di classe. Esse tengono conto dei risultati conseguiti dallo studente non soltanto in sede di accertamento finale, ma anche nelle varie fasi dell’intero percorso dell’attività di recupero.
Il consiglio di classe, alla luce delle verifiche effettuate, delibera la integrazione dello scrutinio finale, espresso sulla base di una valutazione complessiva dello studente, che, in caso di esito positivo, comporta l’ammissione dello stesso alla frequenza della classe successiva.
Il Consiglio di classe, in sede di scrutinio finale procede all’attribuzione del credito scolastico tenendo in considerazione, oltre alla media dei voti, anche l’assiduità della frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative, la frequenza delle lezioni di religione cattolica o attività alternativa.