La classe 5A liceo adotta la Casa della Memoria
Siamo la classe 5A liceo e, nel corso degli ultimi due anni scolastici, abbiamo, come parte del nostro lavoro di PCTO, “adottato” la Casa della Memoria, un luogo che ricorda e conserva la Storia di Milano organizzando e ospitando iniziative culturali di vario tipo. Con la collaborazione di alcuni esponenti delle cinque associazioni che hanno sede nella Casa della Memoria abbiamo realizzato sei video per raccontare le storie di persone ordinarie che, nel corso della seconda guerra mondiale, si sono trovate faccia a faccia con la Storia scegliendo di opporsi al regime nazifascista.
Attraverso il ricordo di questi uomini e queste donne, proponiamo una riflessione sulla libertà di agire e di scelta che ognuno di noi ha davanti alla Storia, augurandoci che il ricordo e la memoria del passato possano essere uno spunto per diventare persone più consapevoli e protagoniste del nostro presente.
Le associazioni con cui abbiamo collaborato sono:
ANPI: Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
INSMLI: Istituto Nazionale Ferruccio Parri
ANED: Associazione Nazionale Ex-Deportati
Associazione Vittime Piazza Fontana 12 dicembre 1969
AVITER: Associazione Italiana Vittime del Terrorismo
Il video parla di Adamo Sordini, operaio di Sesto San Giovanni, che durante uno sciopero a Milano nel 1944, fu arrestato dai nazifascisti che occupavano la città e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen da cui miracolosamente riuscì a tornare.
Persone come lui si opposero direttamente alla realtà ingiusta che vivevano, infatti, lui partecipò allo sciopero con cui gli operai si ribellarono per l’abbassamento degli stipendi e per protestare contro la guerra che non finiva.
Quella di Adamo è una voce da tenere in conto: non è restata muta di fronte alle iniquità ma, anzi, ha espresso con fervore il suo dissenso per gli avvenimenti che lo toccavano. Era consapevole dei rischi a cui andava incontro, poiché durante il Fascismo lo sciopero era proibito, ma nonostante ciò ha espresso collettivamente ció che riteneva giusto.
La sua azione non si è spenta ma verrà ricordata per il suo valoroso coraggio,e questo cortometraggio mostra allegoricamente la storia di Adamo Sordini che è rimasta profondamente segnata dalla sua esperienza nel campo di concentramento nazista.
Luca Boisio,Giulio Ceppi,Stefano Ratti,Luca Turni
Ci furono anche i Giusti: l’esperienza di don Giovanni Barbareschi
Il video “Ci furono anche i Giusti: l’esperienza di don Giovanni Barbareschi” racconta la storia di don Giovanni Barbareschi, aspirante diacono che dopo la formazione della Repubblica sociale italiana del 1943 si prodiga per aiutare persone di religione ebraica del territorio milanese a fuggire dai rastrellamenti dei nazifascisti.
È uno dei fondatori dell’OSCAR ( opera scout cattolica aiuto ricercati) formatasi grazie all’unità di intenti di molti preti del territorio lombardo e del giornale clandestino “Il ribelle”.
Il contributo dato durante questo periodo dalla componente cattolica nella lotta al nazifascismo fu importantissimo non solo nel sostegno alla comunità ebraica ma anche attraverso l’insegnamento di valori fondamentali della morale cristiana come solidarietà e giustizia trasmessi nei gruppi scout. Il nostro video vuole valorizzare il contributo di don Giovanni Barbareschi e di quella parte della componente cattolica che si impegnò a mantenere intatti i valori della morale cristiana di fronte alle barbarie dell’occupazione nazista, rischiando la propria vita per aiutare persone che si trovavano in una situazione di pericolo.
Filippo Berlanda,Filippo Marcello,Riccardo Muggiani,Federica Ziglioli
A Milano, nel periodo delle persecuzioni antiebraiche durante l’occupazione nazifascista del 1943-45, emerge la storia di una donna di origini ebraiche, Iginia Marini, testimoniata dal figlio Paolo Santambrogio. Uno svolgersi di avvenimenti fortuiti e aiuti da parte di persone comuni che hanno scelto di rischiare la propria vita e di non rimanere indifferenti, pur di aiutare un altro essere umano.
Francesca Balbo, Davide Mangini e Cinzia Pellegrini
Generale Alberto Trionfi e Conte Guglielmo Barbò di Casalmorano sono solo due nomi fra i tanti altri nomi degli IMI: Internati Militari Italiani è la definizione attribuita dalle autorità tedesche ai soldati italiani che hanno deciso di non aderire alla nuova Repubblica di Salò, una “repubblica fantoccio” con a capo Benito Mussolini, al servizio dei nazisti che dal settembre 1943 occupano l’Italia centro settentrionale. Soldati catturati, rastrellati e deportati nei territori della Germania nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell’armistizio dell’Italia l’8 settembre 1943, solamente per aver compiuto una scelta, quella di non aderire alla repubblica fascista.
La storia degli IMI è una storia di coraggio, il coraggio di scegliere, il coraggio di non rimanere indifferenti, il coraggio di prendere una posizione, il coraggio di dire NO.
Balzanelli Valentina, Barzaghi Martina, Bavagnoli Jacopo, Paghera Michele
Il video “La Scelta” apre una finestra sulla realtà delle donne ai tempi della seconda guerra mondiale, tanto oscurate quanto fondamentali in un’epoca in cui la scelta del singolo poteva cambiare la vita di molti altri.
Ci troviamo quindi davanti alla storia di due donne, Jenide Russo e Claudia Ruggerini, che si sono ritrovate ad affrontare destini diversi in seguito ad una stessa scelta: quella di prendere parte alla lotta partigiana. Come loro, tante donne sono passate dall’essere spettatrici a diventare attrici della storia, si sono schierate con la Resistenza ed hanno scelto di cambiare il corso degli eventi, impedendo alla guerra di portarsi via la loro libertà.
Insomma, senza la partecipazione delle figure femminili e dei movimenti partigiani la storia non avrebbe avuto l’evoluzione che conosciamo oggi.
Alice Fattori, Ilaria Galvagno, Gaia Garofalo e Rebecca Xu
L’esposizione del seguente documento ha l’obiettivo di raccontare passo dopo passo, per quanto sinteticamente, l’esperienza di Enrico Piccaluga, uno studente, un dissidente, un partigiano Milanese, che venne deportato al campo di sterminio di Dachau attraverso una serie di turbolenti e strazianti esperienze, le quali purtroppo facevano parte di “ordinaria amministrazione”, nel periodo nazifascista di Milano, tra il ’43 e il ’45; è infatti da considerarsi uno dei pochi fortunati ad essere sopravvissuto agli eventi che si trovò ad affrontare, e ad essere riuscito a raccontare questa sua esperienza. È grazie alle sue dichiarazioni che il gruppo Piccaluga è riuscito a stendere questo documento, oltre all’aiuto dell’archivio Ferruccio Parri, del nostro professore di filosofia e storia Dino Barra e di Leonardo Visco, presidente provinciale di ANED.
Il documento che segue avrà dunque una narrazione lineare e cronologica degli eventi raccontati da noi del gruppo Piccaluga, seppur le informazioni giunteci abbiano un’espressione emotiva soggettiva, in quanto redatte in prima persona dalla penna dello stesso Enrico Piccaluga.
Buona visione.
Comastri Alessandro, Ruiz Leon, Zaninelli Andrea, Zhang Xiangyu