Un saluto, un grazie ed un augurio
Sono passati pochi giorni dall’8 giugno 2021, giorno in cui è suonata la mia ultima campanella.
Si conclude, infatti, quest’anno la mia vita scolastica, cominciata in un lontano 1° ottobre di molti anni fa, quando la scuola ripartiva per tutti in quella data.
Sono stati anni ricchi di molte e differenti esperienze: dapprima insegnante di biologia in una scuola sperimentale a Bollate, poi distaccata all’Ufficio scolastico regionale a coordinare progetti scientifici ed infine Dirigente al Cremona.
Ogni tratto di questo lungo percorso ha rappresentato per me un motivo di crescita professionale, ma ha soprattutto segnato profondamente la mia crescita umana. Di questo sono grata ai tanti che ho incontrato sul mio cammino e che hanno lasciato su di me un’impronta profonda e indelebile.
Il mio saluto affettuoso e il mio più grande grazie va in particolare però a tutta la comunità del Cremona, che non mi ha mai fatto mancare collaborazione e supporto in questi sette anni di presidenza.
Sono gli studenti, i genitori, i docenti, gli amministrativi che ho incontrato qui, infatti, che mi hanno consentito di affrontare il mio lavoro da Dirigente, un lavoro che si è rivelato senza dubbio il più complesso tra i tanti che ho fatto, ma al tempo stesso il più entusiasmante.
Certamente le difficoltà e i problemi, come anche quest’ultimo periodo ha dimostrato, non sono mancati; ma ho potuto superarli grazie al sostegno di tutti quelli che hanno condiviso con me le decisioni e le scelte che quotidianamente ho dovuto prendere.
Ho sempre creduto nel valore della scuola come “organo centrale della democrazia”, come dice Calamandrei; ho sempre pensato che la scuola potesse davvero essere il motore della nostra società, il luogo dove mettere in pratica le pari opportunità, dove promuovere la cittadinanza e il senso civico, in cui dare le più vere attenzioni agli studenti più deboli e al tempo stesso i migliori stimoli per quelli eccellenti.
Ho sempre pensato che la scuola fosse il luogo delle migliori intelligenze; il luogo della creatività, dell’innovazione, della conoscenza; un serbatoio inesauribile e straordinario di energia, di cultura, di professionalità; un insieme eterogeneo, fatto dai tanti studenti che si avvicendano anno dopo anno, dai docenti delle diverse discipline e da un variegato gruppo di amministrativi, ma orientato verso un’unica direzione: quella della costruzione del sapere e dell’identità delle generazioni che via via si susseguono.
Ho sempre voluto che la scuola fosse anche un luogo di benessere; un luogo dove il clima, le relazioni, i rapporti umani fossero curati allo stesso modo degli ambienti fisici, delle aule, delle sale riunioni, degli spazi esterni, con la consapevolezza che lo star bene a scuola sia il più grande motore per poter apprendere meglio.
E sono le tante imprese, i progetti, le azioni di questi anni che hanno contribuito a rendere concreta nei fatti questa idea di scuola; la sezione in ospedale, il Bilancio Partecipativo, il nuovo indirizzo del Liceo Economico Sociale, le attività di PCTO, i concorsi e le olimpiadi nelle varie discipline, l’Officina della Partecipazione e della Creatività, sono solo alcuni esempi di ciò che tutti insieme abbiamo potuto realizzare.
Ma sono soprattutto le mille piccole azioni di ogni giorno che mi hanno restituito il senso profondo di un lavoro intenso, fatto di tanti aspetti positivi e di alcune inevitabili grane; è la “cucina quotidiana”, la didattica in presenza e a distanza, il lavoro con gli studenti e per gli studenti, i loro successi e i loro insuccessi che mi hanno fatto toccare con mano senza retorica il valore della scuola, mai come oggi fondamentale nel difficile tempo che stiamo vivendo.
In questi anni ho avuto grandi attestati di stima e di affetto e ho visto crescere tra docenti e studenti il senso della comunità; so già che tra poco mi mancheranno il saluto, l’ascolto, i sorrisi, i consigli, le confidenze dei docenti, degli studenti, del personale che si sono affacciati alla mia stanza e che sono stati per me il continuo riferimento e la mia coscienza critica.
Lascio il Cremona con un grazie dal profondo del cuore per tutti e tutte voi e con l’augurio che la scuola possa continuare lungo la strada che insieme abbiamo tracciato.
Vi abbraccio
Bruna Baggio
Milano, giugno 2021